Coraggio, spegni Facebook
Coraggio, accendi la carcassa notturna rauca distorta sussurrante
dissonante
Dai, sprofonda nel baratro che aspetta solo te
Per innalzare i vessilli festivi della peste bubbonica aliena fosforescente
Sulle rovine marcescenti del giorno viso pallido
Che ha vissuto il tuo pupazzo
Al tuo posto.
Coraggio, adesso è l’ora.
Ora puoi.
Frantumare le tue maschere diurne di empatia social
Infrangere le ipnotiche marce trionfali ambigue del giorno
Il volontariato entusiasta che si accalca, si accatasta al massacro
E indossare il Volto dell’Animale
Ululare alla Luna dei tuoi sospiri-latrati più nudi
Elevare un grido raggelato all’Universo Vuoto
Esalare tetre esche alla perdizione del Buio
Disperdere il nemico
Dissolvere ogni peso
Correre nudo senza toccar terra lungo infinite strade oscure d’ambrosia
E amnesia e ebano e nera putrefazione tumescente.
- Ora puoi
Innalzare un Sole di Sacra Pece Rovente
E conficcarlo nel cuore della notte.
Far levitare l’orchestra folle dei tuoi sogni
Nel delirio delle folle in un mare osceno
Di tempeste tremende incontaminate.
Annientare l’Assoluto.
Sbaragliare l’opaca solidità.
Trionfare attraverso lo specchio incrinato del Niente.
Incontrare l’amicizia della tua selvaggia solitudine.
Amare la ninfa stellata di una conchiglia perduta
In pozze di serpi lacustri incantevoli e sterpi flautati.
Resuscitare divinità e demoni a piacimento
E comporli in schiere di eserciti dalle falangi e artigli inossidabili.
Salpare la notte, salparla
E salutare le rive dei morti viventi.
E involarsi, verso rotte inviolate,
Verso Sconosciute Isole sideree assenti,
Verso Soli veleggianti auree di neve crittografata aulente.
Verso Templi di Pace inaudita, invulnerabile, Possente.
Giuliano Maspero
(tutti i diritti riservati - opera legalmente registrata)
Ora puoi.
Frantumare le tue maschere diurne di empatia social
Infrangere le ipnotiche marce trionfali ambigue del giorno
Il volontariato entusiasta che si accalca, si accatasta al massacro
E indossare il Volto dell’Animale
Ululare alla Luna dei tuoi sospiri-latrati più nudi
Elevare un grido raggelato all’Universo Vuoto
Esalare tetre esche alla perdizione del Buio
Disperdere il nemico
Dissolvere ogni peso
Correre nudo senza toccar terra lungo infinite strade oscure d’ambrosia
E amnesia e ebano e nera putrefazione tumescente.
- Ora puoi
Innalzare un Sole di Sacra Pece Rovente
E conficcarlo nel cuore della notte.
Far levitare l’orchestra folle dei tuoi sogni
Nel delirio delle folle in un mare osceno
Di tempeste tremende incontaminate.
Annientare l’Assoluto.
Sbaragliare l’opaca solidità.
Trionfare attraverso lo specchio incrinato del Niente.
Incontrare l’amicizia della tua selvaggia solitudine.
Amare la ninfa stellata di una conchiglia perduta
In pozze di serpi lacustri incantevoli e sterpi flautati.
Resuscitare divinità e demoni a piacimento
E comporli in schiere di eserciti dalle falangi e artigli inossidabili.
Salpare la notte, salparla
E salutare le rive dei morti viventi.
E involarsi, verso rotte inviolate,
Verso Sconosciute Isole sideree assenti,
Verso Soli veleggianti auree di neve crittografata aulente.
Verso Templi di Pace inaudita, invulnerabile, Possente.
Giuliano Maspero
(tutti i diritti riservati - opera legalmente registrata)
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