Si distende su di me come un manto.
Crepita dall’inferno come un pianto.
Roboando
si prepara.
Comincia a salire,
fermenta, trema, tartaglia.
Si gonfia, si infrange.
La sento arrivare
sale i gradini
del Pozzo dell’Anima
Il suo
alito
fremente
mi
accarezza
i piedi,
mi
ansima
sul
petto.
Tra poco sarà qui,
coi piedi scalzi
e gli occhi folli,
un rivolo di vino
dalle labbra turgide
socchiuse
contratte in un sorriso dolce e blasfemo.
socchiuse
contratte in un sorriso dolce e blasfemo.
Poi mi invade le vene
e urla
con una risata
il
furore sacro
di una nenia
straripante incanto.
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