Antiche forze
spaccano la superficie
del ghiaccio
emergendo dall’abisso
irreali
con forme mostruose
e boati possenti,
evocando serpenti di tempesta
e giganti di ghiaccio
lupi oscuri di neve compatta
dai denti di pietra nera acuminata
difendono il territorio
dall’invasione
dei visi pallidi capitalisti
ambasciatori di plastica e morte.
Laggiù i Sami
ultimi sciamani d’Europa
resistono con un sussurro stregato
proteggono il popolo e la terra
con un’invocazione dalle viscere
di lava
un canto selvaggio eretico
scagliato nel vasto cielo bigio
come un amuleto boreale notturno
come un animale onirico di muschio e
pietra
come un Tempio di Tempesta e Folgori
dai ciclopici Altari di Grandine
fluorescenti
greve tetro sgretolato possente
tamburo cosmico cardiaco
con un sussulto terrigno profondo
del diaframma
un rombo di sangue sacro guerriero
nelle tempie
e un fiotto d’amore incendiario.
E una carezza immacolata
di piuma di cigno selvatico
nel vento triste.
In cui vola alto
il fratello falco.
Nelle lande sterminate
di tundra
foreste e neve
esiste ancora,
la bianca
solitudine.
Solo nella solitudine
può sbocciare
il duottar ràssi.
(poesia legalmente registrata
(C) Giuliano Maspero
Tutti i diritti riservati)
(C) Giuliano Maspero
Tutti i diritti riservati)
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