Mi
centrifugo negli odori della primavera
Deflagro
nello specchio del sole
Che
apparecchia la mia anima di calore
Erompo tra
le spore
Contrattacco
gli altari speculari
Che dirimono
la mia indole indolente
Contraddico
l’ondulante fascinazione
Del miraggio
fertile del meriggio tiepido
Esco in
contropiede nell’aria calda
Verticalizzando
l’area del grigiore
Mi lancio
nella cupola tersa del cielo
Brandendo il
sortilegio dell’alfabeto del tedio
Come una
caracas di ipnosi atomica
Arrocco le
retroguardie
Tra api,
vespe, calabroni e denti di leone
Scocco una
freccia-di-vampa-serpente
Tra le trame
oziose del vento della mente-che-mente
I riflessi e
le ombre dei prismi incandescenti
Incantano il
caleidoscopio dei miei demoni strepitanti
Infrango
allora il labirinto degli strali oceanici
Mi libero di
ogni atomo di tentennamento,
Conquisto la
Pagoda delle Edere Mannare,
Invado
l’Impero dei Sacerdoti Trionfanti,
Sputo urla
di corvi e semi di ciliegia
Tra le fila
stravolte dell’esercito nemico
Imbizzarrito,
Sbaragliandone
le falangi venefiche
Come birilli
di carne corazzata,
Espando le
mie coorti ribelli
Fin oltre
gli orizzonti concepibili,
Spezzo
definitivamente
L’incantesimo
alieno del contagio organicistico,
Purifico il
mio petto ardente
Nel sangue
putrescente
Della Bestia
Deforme domata
Proietto il
mio essere
Oltre le
apparenze digitali,
Seminando
panico tra i branchi purulenti di angeli corrotti
E gli stormi
immondi di Arpie-Muse-Cyborg imbarbarite,
Scaglio il
mio urlo barbaro nelle carni del
Drago-Mostro
del Delirio-Zombie,
Scoperchio
la trascendenza,
Spacco
l’amore egoico,
Fendo
l’opacità e la quiete annebbiata
Con lame di
limpido fulgore ridente,
Miro dritto
al cuore del Sole-Imperatore,
Trascinando
nel mio ipercinematico volo siderale
Orde
schiumanti epilettiche di
Elfi Neri e
Fate Ditirambiche,
Vampiri
Cosmici e Streghe Mutanti,
Con le
sciabole, le forche e le lance sguainate,
Con grida
paniche di terrore bellico feroce,
Io trascino
ogni loro cellula guerriera
Verso la
vittoria sulle forze imputridite
Del male,
Incendiamo
le barricate difensive
Con dardi
telecinetici di fuoco sacro vendicatore,
Polverizziamo
con sismi ultrasonici
Le mura
titaniche della fortezza solare,
Azzeriamo
ogni resistenza possibile
Con uno
sguardo licantropo stregato
E un boato
sterminatore.
Penetro
nella
Dimora
Santa,
pietrifico
la guardia
imperiale,
evoco ogni
spettro
alleato,
chiamo a me
arcane
Forze,
giunto
nella sala
del trono
punto
la mia spada
alla gola
del Despota
Marcio letale ingannatore,
semino il
terrore delirante più puro
nel suo
sguardo implorante di cane braccato senza
scampo,
invoco la
Giustizia Divina,
mormoro una
preghiera alla Bellezza,
con un rombo
mistico selvaggio annichilente
frantumo la
statua di
una luna
mesta…………….
…poi mi dichiaro
soddisfatto,
chiudo la
finestra
a vado a
farmi una siesta.
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